Fiori per Algernon

Locandina“FIORI PER ALGERNON”

dal racconto di fantascienza

di

DANIEL KEYES

traduzione italiana di FRUTTERO – LUCENTINI
Produzione: Altair – Bari
Riduzione teatrale e lettura scenica di
Lino De Venuto e Floriana Uva

Regia: LINO DE VENUTO
Personaggio: Charlie Gordon

2006

 

“L’amico mio Algernon ed io abiamo fato il test… Algernon mi à battuto… mica lo sapevo che i topi ciavevano tutta quela inteliggienza”.

(dal diario di Charlie, 6 marzo)

La lettura scenica è tratta dal racconto di Daniel Keyes, strutturato in prima persona e sotto forma di resoconti che il protagonista, Charlie Gordon, scrive giorno per giorno. Charlie Gordon è un ritardato mentale, costretto in qualche modo a gareggiare con un topo, Algernon, sul quale successivamente un’operazione chirurgica triplicherà il suo quoziente intellettivo.

L’esperimento, eseguito con successo sul topo, viene effettuato anche su Charlie Gordon, determinando un aumento progressivo del suo Q. I.: infatti il suo lessico si trasforma, si arricchisce di sfumature, si evolve concettualmente. Però, in una fase successiva, analogamente a quanto accade al topo Algernon, anche le capacità cerebrali di Charlie ritornano drammaticamente al livello di partenza.

Sia il racconto che il romanzo vennero premiati rispettivamente con il premio Hugo nel 1960 e con il premio Nebula nel 1966.

Si tratta di un’opera particolarmente profonda, crudele e affascinante. L’autore ha utilizzato un linguaggio, anzi, una pluralità di linguaggi per sottolineare in modo straordinario i cambiamenti emozionali ed intellettivi vissuti dal protagonista. Il testo si presenta come una esemplare parabola sulla “diversità”. Charlie Gordon, infatti, per la sua stupidità e ignoranza, viene prima schernito e, dopo, temuto ed evitato per l’alto livello cognitivo raggiunto. In entrambi i casi, paradossalmente, viene respinto. Inoltre, in tempi di manipolazioni genetiche, Fiori per Algernon, risulta essere drammaticamente attuale.